Addio a Franca Rame

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Ci lascia Franca Rame, morta stamane a Milano, grande attrice, certo, ma in primo luogo donna forte e determinata, capace di portare in scena, da sola (il dittico Parliamo di donne, in due atti unici) o insieme al marito Dario Fo (oltre ad essere stata interprete delle sue commedie, collaborò alla scrittura dei testi) il proprio impegno politico e sociale, in forma d’inedita forma artistica, dando risalto ad una satira aspra e pungente, al centro spesso di varie polemiche, ma sempre arricchendo ed innovando il nostro teatro con opere dall’indubbio valore civile e culturale.

 

Penso a rappresentazioni come Morte accidentale di un anarchico, prodotto dal gruppo di lavoro La Comune (che seguì al collettivo teatrale Nuova Scena), fondato insieme al marito o a il racconto Lo stupro, 1981, narrazione vivida e sofferta della violenza sessuale subita da esponenti dell’estrema destra nel 1973, dopo averla sequestrata. Da ricordare poi come nel ’62 la coppia provò ad abbattere il muro della censura alla Rai, trasferendo nelle scenette all’interno del collaudato varietà Canzonissima quanto proposto sul palcoscenico (spesso all’interno di fabbriche o scuole occupate) a livello di satira e controinformazione politica.

 

Non me la sento di scrivere altro al momento,  spero di lasciare a quanti leggeranno un senso di sincera commozione, nel condividere il ricordo di una donna coerente ed impegnata, che ha rischiato sempre in prima persona per difendere ciò in cui credeva, in nome di una società definitivamente basata sull’eguaglianza, offerta dalla conquista e difesa di ogni diritto civile e sociale.

 

Già pubblicato, in data 29/05/2013, sul blog http://suonalancorasam.wordpress.com/

 

 

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