Intervista al polistrumentista e cantautore Manuel Finotti: “Le canzoni che scriviamo vanno al di là della nostra vita”

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L’uscita del nuovo singolo di  Manuel Finotti (Roma, 1995), polistrumentista e cantautore, dal titolo Forse dovremmo parlare, in rotazione radiofonica dallo scorso 12 giugno, ha rappresentato l’occasione per  una chiacchierata col giovane artista, come potete leggere qui di seguito.

Ciao Manuel, benvenuto su La zattera del pensiero e grazie per la disponibilità. Parliamo subito del tuo nuovo singolo Forse dovremmo parlare, riporto le mie sensazioni, mi dirai se le condividi o meno: ascoltando il brano ho avvertito un susseguirsi di dolcezza e malinconia, una relazione si è conclusa ma se solo si riaprisse un dialogo, con la possibilità di confrontarsi, forse qualcosa si potrebbe recuperare. Credo sia, non so se sei d’accordo, il malessere dei nostri tempi, il timore di approcciarsi all’altro, offrendosi così come si è…

Manuel Finotti

Grazie a voi ragazzi per l’invito. Tutto vero, la malinconia fa da padrona in una relazione che sta per iniziare non finita, descrive esattamente quella prima fase del non detto attraverso tutti noi ci proteggiamo in qualche modo, con la speranza che le parole dette in una canzone possano aiutare a risolvere la situazione”.

Come si legge nella tua biografia, sei polistrumentista e cantautore: come nasce in te l’interesse, la passione, per la musica e cosa ti ha spinto nel corso degli anni a perfezionare la tua dimensione artistica, anche attraverso esperienze inedite? 

“Scrivendo molto e facendo molta attenzione a mantenere come obiettivo finale la verità dei contenuti, senza la verità tutto perde di senso e forza”.

Secondo te la musica può ancora essere considerata, andando al di là del successo confezionato “pronto cuoci”, di rapido consumo, qualcosa di aggregante, combinando cultura e fascinazione popolare?

“Assolutamente sì, il suo ruolo, come per tutte le altre forme artistiche è quello di descrivere il momento che stiamo vivendo attraverso dei racconti che rendono ogni storia eterna. Mi piace moltissimo pensare che le canzoni che scriviamo vanno al di là della nostra vita”.

Classica “domandona” finale: progetti per il futuro?

“Stiamo scrivendo moltissimo insieme anche agli altri ragazzi di Isola degli Artisti su molti progetti e stiamo preparando dei live da portare in giro appena sarà possibile farlo”

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