Intervista alla cantautrice Carrese, “Vetro sono io. È un dialogo con me stessa, assolutamente spontaneo e forse necessario”

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Di seguito pubblichiamo l’intervista con la cantautrice Carrese (Roberta Carrese all’anagrafe,  Venafro, IS, 1994), in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo, Vetro, che dallo scorso 13 marzo è disponibile in digital download, sulle piattaforme streaming e in rotazione radiofonica.

Ciao Roberta e benvenuta su La zattera del pensiero. Leggendo la tua biografia ho appreso che hai iniziato a suonare la chitarra ad undici anni, strumento poi mai abbandonato nelle tue esecuzioni, per esibirti già a quattordici anni in club e piazze. Nel 2015 hai partecipato alla terza edizione di The Voice of Italy nel team di Piero Pelù, ottenendo il secondo posto in finale. Si può dire che sei cresciuta con la musica, nel senso che ogni tappa del tuo percorso artistico ha segnato per te un’evoluzione, un punto di partenza per qualcosa di nuovo?

Carrese

“Grazie a voi per avermi invitata a “salire” sulla vostra zattera! Sì, sono cresciuta con la musica e ogni tappa del mio percorso artistico ha sicuramente segnato sempre l’inizio di qualcosa di nuovo. Per il momento posso dire di aver raggiunto la terza tappa. Dopo gli anni a studiare e a sperimentare le mie capacità musicali, e dopo The Voice, oggi ho finalmente in mano un progetto tutto mio e una me completamente diversa”. 

Parliamo ora del tuo nuovo singolo, Vetro, registrato allo Studionero di Roma e prodotto da Marta Venturini, dal 13 marzo disponibile in digital download, sulle piattaforme streaming e in rotazione radiofonica. Nell’ascoltarlo, apprezzandone l’esecuzione in crescendo, mi è venuto in mente un dialogo del film L’appartamento, diretto da Billy Wilder nel 1960, quando Baxter (Jack Lemmon) fa notare a  Fran (Shirley McLaine) che il suo specchietto da borsetta è rotto e lei risponde “Sì, lo so, mi piace così: mi ci vedo come mi sento”. Hai voluto dunque raccontare il tuo rapporto con te stessa, il tuo modo di relazionarti alla vita e alla tua attività?

“Il richiamo a questa scena del film (che non conoscevo e che andrò sicuramente a vedere) è assolutamente perfetto per descrivere il rapporto tra me e Vetro. Vetro sono io. È un dialogo con me stessa, assolutamente spontaneo e forse necessario. Mi serviva scrivere una canzone così, solo per e per nessun altro”. 

Cosa pensi del mondo della musica odierno, a volte, non so sei d’accordo, un po’ bloccato riguardo la creatività da calcolate scelte commerciali e cosa consiglieresti a quei giovani che vorrebbero avviarsi verso la carriera musicale?

“Sono assolutamente d’accordo con il fatto che attualmente la musica sia un po’ bloccata in precise e calcolate scelte commerciali e radiofoniche. Credo che un artista, e quindi anche un giovane artista che si avvicina a questo mondo, debba prima di tutto trovare la propria autenticità, la propria verità e lavorare in questo senso, prendendo il più possibile da dentro di sé e non dagli altri. Quando la musica diventa anche un lavoro sicuramente le scelte commerciali sono necessarie, ma sempre con il giusto rapporto tra la propria verità di artista e il mercato fuori”. 

Nel salutarci e ringraziandoti per la disponibilità, la classica “domandona” finale cui non si può sfuggire: progetti per il futuro?

“Stiamo lavorando sul singolo che uscirà con l’inizio dell’estate e non vedo l’ora di tornare in studio per continuare con la produzione”. 

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