Prima del Teatro alla Scala: “Giovanna d’Arco” e tanta sicurezza

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Dopo gli attentati di Parigi e le segnalazioni dei servizi di intelligenze, che ponevano il Teatro alla Scala come possibile scenario per altre azioni violente, la prima di Sant’Ambrogio non è stata come tutte le altre. Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e tanti, tanti uomini in borghese, sparsi tra la folla, sono stati gli ingredienti di questa apertura della stagione concertistica.

Tutta l’area è stata sin dalle 14:30 blindata e chiusa al transito di auto e pedoni. Controlli minuziosi ed allo stesso tempo discreti.

Le contestazioni annunciate, vi sono state, ma molto composte e rappresentate da una goliardica sfilata davanti a Palazzo Marino con la presenza di striscioni di tanti lavoratori che hanno provato a portare in piazza la propria condizione di persone che hanno perso il lavoro.

E poi i soliti loggionisti, facce che, ogni anno, si rivedono, stavolta qualcuna in meno; così come sensibilmente minore è stata la partecipazione dei cosiddetti vip.

Una edizione che si è svolta in un clima blindato ma, nello stesso tempo, ha evidenziato l’efficienza dei nostri sistemi di sicurezza.

 

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