Sant’Ilario dello Jonio (RC): illustrati in un convegno i lavori di un importante progetto di recupero del castello di Condojanni e della casa “baraccata”

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Sito di grande interesse archeologico e storico, quello del castello di Condojanni, così come la casa “baraccata” di Sant’Ilario centro, entrambi oggetto di studi, indagini e restauri, insieme ad altri luoghi antichi, in questo periodo. Un progetto ampio e articolato che ha vissuto più fasi negli anni, sotto la spinta delle amministrazioni comunali, e che ora presenta importanti risultati. Tutto ciò è stato al centro di Sant’Ilario e Condojanni – La storia, le ricerche, il futuro dei borghi, il partecipato convegno svoltosi in piazza Uria di Condojanni, promosso e organizzato dall’amministrazione comunale, con il patrocinio dell’Istituto Italiano dei Castelli – sez. Calabria e del Circolo di Studi Storici Le Calabrie. Folta la rappresentanza istituzionale, con gli interventi di Giuseppe Monteleone, sindaco di S. Ilario, Ettore Lacopo, consigliere Gal Terre Locridee, Nino Spirlì, vicepresidente Regione Calabria, con delega alla cultura, Domenica Catalfamo, assessore regionale a Infrastrutture e Sviluppo Territoriale, Francesco Cannizzaro, deputato della Repubblica, Rocco Luglio, sindaco di Portigliola, comune capofila progetto borghi. A introdurre la seconda parte del convegno, quella tecnica e culturale, il presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli, sez. Calabria, Domenico Zerbi, il quale ha sottolineato come l’Istituto sia interessato a seguire il processo di studio storico, l’indagine archeologica e il restauro del castello di Condojanni.

Affascinanti e sorprendenti le relazioni degli specialisti del settore che, con l’ausilio di materiale multimediale, hanno illustrato i risultati del lavoro nell’ultimo periodo. La professoressa Francesca Martorano, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha ricordato tra le altre cose l’importanza della ricerca storica e dello studio urbano effettuati sui due centri di S. Ilario e Condojanni, ricchi di testimonianze architettoniche di rilievo, anche al fine della loro valorizzazione e fruizione nel futuro. L’archeologa Marilisa Morrone, che segue gli scavi con la supervisione scientifica della Soprintendenza (Dott. Alfredo Ruga), ha illustrato le interessanti scoperte finora effettuate che attestano possibili frequentazioni dell’area del castello prima del periodo normanno. L’architetto Vincenzo de Nittis, progettista e direttore dei lavori di restauro, ha esposto gli interessanti risultati delle prime operazioni di intervento di recupero e restauro delle strutture architettoniche del castello di Condojanni, presentando, tra l’altro, i risultati delle indagini geoarcheologiche e dei rinvenimenti di nuove strutture architettoniche prima ignote, nonché gli interventi già in corso per il restauro delle facciate di palazzo Vitale e quelli programmati per il recupero della casa “baraccata” di Sant’Ilario centro. (Comunicato stampa di Maria Teresa D’Agostino)

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