Expo: National day della Santa Sede

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Giovedì 11 giugno, a Expo Milano 2015 si è tenuto il National Day della Santa Sede. La giornata si è svolta in due momenti: alle 11 presso l’Auditorium Expo con la conferenza “Non di solo pane” e alle 16.30 con l’incontro “I volti della terra”.

L’evento “Non di solo pane” è iniziato con l’esecuzione dell’inno nazionale italiano e dell’inno dello Stato Pontificio, quest’ultimo a cura dell’orchestra Esagramma. L’orchestra – che ha suonato nel corso della mattinata anche brani di Grieg, Dvorak e Beethoven – è composta da 50 elementi, di cui 25 con disabilità fisiche o psichiche. Dopo l’apertura, Bruno Pasquino, Commissario Unico di Expo Milano 2015, ha ricordato i contributi del Santo Padre all’Expo delle Idee del 7 febbraio e all’inaugurazione di Expo Milano 2015.

 

Cardinal Bagnasco: “Nelle nostre mani c’è la possibilità di cambiare il mondo”

Il dibattito è entrato nel vivo con l’intervento di Gianfranco Ravasi, Commissario Generale della Santa Sede: “Vogliamo essere la ‘spina nel fianco’ di questa Esposizione, risvegliando le coscienze attraverso domande scomode. Una di esse riguarda la necessità che tutti abbiano il pane quotidiano, dove il pane è inteso anche nel suo significato simbolico, di bellezza. Cito spesso la parabola indiana del giacinto: se uno ha due pani che gli avanzano, deve donare il primo al povero, e il secondo venderlo per comprare un giacinto, sempre da donare al povero, perché anche lui ha diritto alla bellezza”. Sulla stessa linea l’intervento di monsignor Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, che ha ricordato come la frase biblica “non di solo pane” richiami la dimensione materiale e spirituale della nutrizione. È poi intervenuto il cardinal Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana: “Il cibo non è una questione privata, ma tocca il nostro rapporto con Dio, con gli altri e con l’intero creato. Quando la meta è alta, come nell’obiettivo posto da quest’Esposizione, deve sprigionare tutte le potenzialità: nelle nostre mani è posta la possibilità di cambiare il mondo”.

 

Il nuovo umanesimo milanese è iniziato

Ha chiuso la rosa dei rappresentanti ecclesiastici il cardinal Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, che ha ricordato come 135.00 visitatori abbiano già varcato la soglia del Padiglione della Santa Sede, e 32.000 quello di Caritas Internationalis. “La presenza della Chiesa in Expo Milano 2015 è motivata dal fatto che Gesù si è fatto compagno dell’uomo nella Storia, quindi la nostra religione non è estranea a nulla di ciò che è umano. Inizio a intravedere i primi segnali di risposta all’interpretazione che la Santa Sede ha fatto del tema dell’Esposizione, e che premiano lo sforzo di tanti fuori e dentro il Sito”.
La prima parte della giornata si è chiusa con il saluto di Giuseppe Sala, Commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 che ha ringraziato in particolare il cardinal Angelo Scola per la sua vicinanza umana e spirituale.

 


L’ambiente al centro della sessione pomeridiana e dell’Enciclica del Papa

Il secondo appuntamento, “I volti della terra”, aveva lo stesso titolo scelto per la nuova Enciclica da Papa Francesco, di prossima uscita. Il tema del dibattito è stato il contrasto tra l’immagine feconda e positiva della madre terra, della tradizione giudaico-cristiana, e la calamità peggiore che ancora ci affligge – l’insufficienza del cibo e dell’acqua per mantenere in vita tutti gli abitanti del Pianeta. Di tutto questo hanno parlato il cardinale Gianfranco Ravasi, l’ambientalista francese Nicolas Hulot e Giuliano Amato, moderati dalla giornalista Monica Maggioni. “La crisi climatica – ha commentato Hulot – va a condizionare tutto quello che viviamo, dalla politica, all’economia, alla tecnologia. Si tratta innanzitutto di una crisi umana, che ci chiede di affrontare la verità dell’umanità e di capire quali sono i doveri dell’uomo e il suo ruolo nell’Universo”.

*foto di Giovanni Certomà

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