E come…Umani

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Mi guardo intorno e vedo il Mediterraneo, culla di corpi vacanzieri stesi al sole, via di commercio, viaggi,  teatro di conquiste. Non lo riconosco, il Mediterraneo: sarcofago di corpi stremati dalla ricerca di vita, via di fuga, viaggi senza meta certa,  teatro di speranze fino all’ultimo respiro.

Aggrappati ad un filo sottile come lenza, solcano il Mediterraneo i nostri fratelli. Vengono a ricordarci chi eravamo, chi siamo stati, chi siamo ancora. Eravamo migranti anche noi, sì che lo siamo stati. E lo siamo ancora. Fuggivamo dalla fame noi, dopo la guerra. Fuggono dalla guerra loro, dopo la fame.

E ci circondano di “E”.

E come emigranti: perché di loro stiamo parlando. Di noi stiamo parlando.

E come esodo: come chiamare in altro modo quello che sta accadendo? Lasciano i propri Paesi in massa, intere comunità si spostano portandosi dietro le cose più preziose: il proprio corpo e la propria vita. Da mettere in salvo.

O vi piace di più E come egira?

E come ecatombe: vite sacrificate, immolate, interrotte nelle acque marine o dentro un camion, o dentro una valigia, o sotto i pugni e i calci dei trafficanti di anime perse.

E come estranei: come tali li percepiamo, come tali molti li considerano. Sono corpi estranei da isolare, da asportare, qualcuno vorrebbe addirittura fare vere e proprie operazioni chirurgiche. Altri, invece, inneggiano ad operazioni di massa. Tristi ricordi non ne avete, assassini della Memoria?

E come Europa: che neanche lei riconosco più. Che bella idea che eri! Che bella idea che sei! Non restare idea, Europa! Animati, muoviti, agisci, fa qualcosa di determinante. Ma muoviti. Dobbiamo portare in salvo bambine e bambini, ragazze e ragazzi, giovani, adulti, donne e uomini. Convenzioni, dichiarazioni, ratifiche, raccomandazioni: se vogliamo, possiamo. Abbiamo tutto. Il mondo intero ha tutto: Diritti umani, diritti universali. Li abbiamo dimenticati? Abbiamo anche dimenticato le radici cristiane? Anche noi assassini della memoria?

E come essenza: è qui che dobbiamo tornare. Dobbiamo tornare a ciò che eravamo, a ciò che dovremmo essere, non ad altro da noi. Abbiamo bisogno di tornare all’essenza dell’umanità. Che è l’esatto contrario della bestialità, della crudeltà, della spietatezza, della disumanità che ci sta circondando.

E come E siamo capaci di dirci ancora Umani o, piuttosto, preferiamo definirci bestie crudeli spietate e disumane? Chi non se la sente, per favore, si dimetta dal genere umano.

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