Progetto Shoah: reportage a Cracovia

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Sta per arrivare il momento…venerdì mattina si vola alla volta di Cracovia, per immergerci ancora una volta nella Shoah. Insieme all’amico Pino Curtale ripercorreremo Oskar Schindler, il ghetto di Cracovia, per poi entrare in silenzio in quel sacrario che è Auschwitz – Birkenau. L’emozione è tanta; anche la location che abbiamo scelto, per risiedere in questi giorni, è un programma di emozioni; infatti alloggeremo nel quartiere ebraico. Tutta l’attrezzatura è pronta. Inizia il conto alla rovescia...”.

Scriveva così, sul proprio profilo facebook, il 5 giugno scorso, Domenico Scali, anima del “Progetto Shoah”, messo in piedi nell’inverno scorso e a cui si sono affiancati Pino Curtale ed il sottoscritto.

Nell’ambito del progetto, è stato organizzato, infatti, un reportage fotografico di 3 giorni, nella città polacca di Cracovia, dal 7 al 9 giugno e che ha avuto come tappe la visita alla fabbrica di pentole di Oskar Schindler, colui che ha salvato, comprandole, le vite di oltre mille Ebrei; il campo di concentramento e sterminio di Auschiwitz – Birkenau; e il quartiere ebraico.

Arrivati in Hotel, ci stiamo sistemando e tra mezz’ora prima tappa, la fabbrica di Oskar Schindler e il ghetto. Speriamo tenga il tempo…”. Ed il tempo ha tenuto, regalando ad entrambi ed a tutti coloro che visioneranno i loro scatti, emozioni talmente forti che le parole appaiono sempre limitate, per poterle tramutare in qualcosa d’esaustivo.

La fabbrica di Oscar Schindler, ormai da due anni, è stata tramuta in un museo, “ben progettato ed organizzato con tantissimo materiale che ti fa veramente capire quello che era e nel contempo la grandiosità di ciò che ha fatto quest’uomo. È stato un inizio toccante perché tutta l’ambientazione ed il materiale sistemato, – dice Pino Curtale – con il supporto multimediale è talmente perfetto che sembra di rivivere, di persona ed in modo realistico, quanto è accaduto all’interno”.

Sabato 8 giugno è stata sicuramente la giornata più impegnativa ed intensa, non solo sul piano fisico, quantosu quello psicologico.

Giornata intensa di emozioni oggi, dice Domenico prima nel campo di sterminio di Birkenau e poi ad Auschwitz. Insieme all’amico Pino abbiamo ripercorso le tappe dello sterminio perpetrato dai nazisti; mentre io effettuavo un’importante riunione con alcuni dirigenti del Museo di Auschwitz, guardavo dalla finestra Pino, che si aggirava per il campo e ho notato nel suo volto una grande emozione…

Entrando lì – Auschwitz 2 Birkenau – ho avuto la sensazione di entrare in un cimitero, un sacrario, dove tutto è rimasto così come era in quegli orribili anni. Ho avuto – dice Pino – qualche difficoltà a scattare le foto in quanto l’emozione faceva sì che la mano fosse un po’ tremante, mentre contemporaneamente, la guida raccontava gli eventi descrivendo perfettamente quello che io cercavo di immaginare. Scattavo quasi a raffica come se volessi creare una sequenza ben precisa ed immortalare quelle scene, perché convinto che nella mia mente non vi fosse spazio sufficiente ad immagazzinare quello che stavo osservando, con l’orrore disgustoso riflesso nei miei occhi bagnati. Una distesa notevole di “baracche” sia di mattoni che di legno, delle quali molte non più accessibili o addirittura distrutte, con il solo “camino” presente a testimoniarne la presenza in un tempo remoto. Quelle rimaste bastano a farti capire l’immane tragedia consumata in quel posto; lì dentro il tempo pare si sia fermato, anche l’odore non è andato via nonostante gli anni. Cammini…cammini e vedi tutto avvolto in un religioso silenzio tombale,  poi un bosco che sembra non far parte di quella scenografia talmente era bello, ma tra gli alberi e la luce filtrata, intravedi quel che rimane dei forni crematori distrutti e prima costruiti lì, proprio per voler nascondere quella mattanza, anche se il fumo acre e nero si scorgeva anche dalle baracche lontane e non presagiva niente di buono a quei poveretti rinchiusi”.

Le emozioni di Pino e Domenico non si fermano qua. Ora sarà il momento di riordinare tutto il materiale prodotto, selezionare gli scatti, costruire una narrazione che sarà offerta a tutti, in particolare alle nuove generazioni, ai tanti studenti delle scuole italiane, per costruire una solida memoria di ciò che non deve più ripetersi.

Per cogliere l’emozione più profonda di quanto vissuto, si invita ad ascoltare questo podcast audio registrato quando ancora Pino e Domenico erano a Cracovia.
Ascolta l’audio a questo link: http://www.oltreilcampo.it/index.php/news/48-audio-cronaca-di-un-reportage-da-cracovia

Per tutti gli aggiornamenti sul progetto, visitate il sito ufficiale www.oltreilcampo.it

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