Roccella Jonica (RC), i Caffè artistico-letterari 2023: la giornalista RAI Viviana Verbaro presenta il suo romanzo “La rosa di Marghe”

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Per la rassegna I caffè artistico-letterari 2023, promossa dal Comune di Roccella Jonica e dal Circolo di lettura dell’A.R.A.S., sabato 19 agosto, alle ore 19.00, in Largo Rita Levi Montalcini, la presentazione del romanzo La rosa di Marghe della giornalista RAI Viviana Verbaro (edito da Rubbettino). Marghe è una donna di 37 anni che dopo aver insistentemente desiderato un figlio si accorge finalmente di essere in gravidanza. Al momento delle doglie, trepidante, la corsa in ospedale per far nascere il suo bambino, ma qualcosa va storto: lei entra in coma e, poi, in stato vegetativo permanente. Per la sua famiglia comincia un calvario di dolore e di lotta contro mistificazioni, storture e sotterfugi di chi vorrebbe insabbiare verità e responsabilità. La storia, indagata dalla sua amica giornalista, si svolge in un crescendo di colpi di scena in quel lembo d’Italia da sempre dimenticato, insieme reale e immaginario, indolente e furbo, vittima di mali storici che lo trasformano in carnefice. Ci sarà ancora una speranza per Marghe? Potranno mai verità e giustizia placare in parte la sua immane tragedia? Un caso reale di malasanità diviene, nella forma del romanzo, una storia simbolica. Viviana Verbaro racconta, in modo emozionante e coinvolgente, nel suo libro d’esordio, una vicenda drammatica che s’ispira a un caso reale di malasanità accaduto in Calabria, terra d’origine dell’autrice. Una di quelle storie che siamo abituati a leggere nelle pagine di cronaca e che vengono dimenticate troppo in fretta. Personaggi e luoghi acquistano però un significato simbolico che va al di là della vicenda da cui il romanzo prende spunto. Il libro è un invito a riflettere sul tema del diritto alla salute, a non abbassare la guardia e a indignarci perché certe cose non accadano più. L’autrice, a Roccella, dialogherà con Daniela Pietragalla e Valerio De Nardo. “Ho scelto il romanzo e non l’inchiesta – ha spiegato – per un’esigenza di libertà, per poter scrivere senza regole, ma soprattutto perché volevo che questa storia rimanesse nel tempo, non restasse ferma nei confini della cronaca”.

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