Sant’Ilario dello Jonio (RC): emozioni e riflessioni per “Storie migranti/2”, tra la narrativa di Mimmo Gangemi e la musica di Fabio Macagnino

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Dall’emigrazione degli italiani, e di tantissimi calabresi, nel secolo scorso, ai flussi migratori dei giorni nostri: tra memoria, accoglienza e integrazione, si è svolto alla Marina di Sant’Ilario, nelle sale dell’oratorio del Sacro cuore, Storie migranti/2, evento organizzato da Eurocoop servizi Jungi Mundu e Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati), in collaborazione con l’amministrazione comunale di S. Ilario e il blog d’informazione Apostrofi a Sud. Dopo i saluti introduttivi del vice sindaco Enzo D’Agostino, che ha ricordato gli emigranti santilariesi, muovendo dai temi dell’immortale romanzo di Mimmo Gangemi, La signora di Ellis Island (nuova edizione, Piemme), con le intense letture di Rossella Scherl, hanno dibattuto di emigrazione e immigrazione lo scrittore Gangemi, Rosario Zurzolo, presidente Eurocoop Jungi Mundu, Ilario Ammendolia, direttore editoriale Riviera e autore di saggi a tema meridionalista, Jacopo Giuca, giornalista di Riviera, con l’intervento di Antonio Carneri, ex consigliere comunale, sempre attivo sul territorio.

“Questo romanzo racconta la storia di migrazione della mia famiglia – ha detto Gangemi –. I racconti ascoltati da bambino, davanti al focolare, sono poi divenuti urgenza narrativa sfociata in questo romanzo a cui sono particolarmente legato”. Tutti concordi nel ribadire ancora una volta, al di là di facili schemi retorici, come l’integrazione tra popoli e culture differenti da sempre abbia rappresentato per l’umanità fonte di crescita, di arricchimento sociale prima di tutto e, quindi, di apertura e sviluppo. La politica dell’odio è disumana e non paga, le scelte rivoluzionarie passano attraverso l’accoglienza, la solidarietà e l’integrazione. E Camini, grazie al lavoro instancabile della Eurocoop, ne è uno splendido esempio: da borgo spopolato a cittadina vivificata dall’arrivo di rifugiati e immigrati, dove oggi si respira un’aria internazionale grazie anche ai tantissimi volontari che giungono da ogni luogo del mondo per conoscere il paese della multiculturalità. Più recente, ma già significativa, l’esperienza di Sant’Ilario che ha aperto le porte all’accoglienza grazie a Pasquale Brizzi, ex sindaco che ha fortemente voluto il progetto, e all’attuale amministrazione, guidata da Giuseppe Monteleone, con il vice D’Agostino, l’assessore Federico Managò, la presidente del consiglio Claudia Cinelli e i consiglieri, che in continuità lo ritiene prioritario.

Francesco Loccisano e Fabio Macagnino

Agli ospiti sono stati poi offerti piccoli oggetti nati dal laboratorio etico sull’arte del riciclo, curato dall’operatrice Caterina Attisano per i beneficiari del progetto di accoglienza: addobbi natalizi realizzati con la carta e le cannucce, saponette e piccoli oggetti. Un lavoro quotidiano e senza orari quello degli operatori della Eurocoop, Vanessa Castrenze, Emilia Cherubino, Gisella Naim e Luana Covelli, che, coordinati da Nicola Papandrea, seguono con professionalità e grande umanità le famiglie di rifugiati in ogni aspetto della loro vita. Una serata nata dal lavoro di tutti loro, in collaborazione con gli amministratori, il parroco don Giuseppe Zurzolo, che ha gentilmente concesso l’uso dei locali, e la consulenza tecnica di Gerardo Lione.  Un momento conviviale con cibi cucinati per l’occasione da beneficiari e operatori del progetto ha preceduto l’applauditissimo live di Fabio Macagnino con la sua poesia in musica, accompagnato dal maestro Francesco Loccisano. Macagnino, artista cosmopolita, nato in Germania, da bambino ha fatto ritorno nella terra dei suoi genitori, la Locride, e ha scelto di restarci, cantandone bellezze e contraddizioni. Da Esperia a Jasmine butterfly fino alla commovente Siricu, Macagnino insieme alla magica chitarra battente di Loccisano ha emozionato ed entusiasmato il pubblico.   (Comunicato stampa di Maria Teresa D’Agostino- Foto di Giovanna Lombardo e Salvatore Ranuccio)

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